venerdì 13 novembre 2009

Meno 4...

Quattro passi mancano alla prima uscita de "il Quanto"!
Abbiamo una prima bozza. Ora dobbiamo:
1. Trovarci, discuterne e modificare
2. Preparare una versione definitiva
3. Coordinare la distribuzione
4. Spedire a tutti quelli che collaborano

(si, in effetti il quarto è già l'uscita, quindi i passi sarebbero tre...)
L'impaginazione provvisoria la trovate a
http://groups.google.com/group/progettodivulgazioneinsubria/web/bozza%20format.pdf
A una prima valutazione, lasciate perdere il contenuto della prima pagina (quel grosso 1) e la pagina vuota successiva. Le pagine 3 e 4 contengono l'articolo vero e proprio (ci sono ancora errori, li correggo a breve), mentre quelle finali proposte per vari font alternativi.

Ripropongo, se per Stefania (che impagina) e per voi va bene, una riunione lunedì mattina. Dirottate qui i commenti per dirmi se ci siete o se cambiare giorno.
Grazie.

9 commenti:

  1. tenendo conto che è ancora tutto da finire mi preme fare alcune osservazioni:

    1) dato che è il primo numero non sarebbe giusto fare almeno una paginetta di presentazione riguardo a qual'è la nostra idea de "il quanto" e qual'è il nostro scopo??

    2) non sono troppo daccordo sulle ultime 10 righe in cui c'è un accenno di polemica sul sistema ricerca in italia, ma non è l'articolo sulla trasformata di radon il luogo adatto per parlare di ciò o almeno non cosi in toccata e fuga

    3) l'articolo mi è sembrato come un aperitivo senza pranzo, mi ha lasciato l'acquolina in bocca... è solo un'accenno di divulgazione che finisce prima di cominciare. non possiamo sbolognare tutto a wikipedia. credo che l'articolo vada rimpolpato ed approfondito per riuscire ad intrigare un minimo il lettore

    ps: chi è il prof xyz?

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  2. Lunedì mattina va benissimo per me.

    Miki: devono essere articoli divulgativi. Cioè: abbi sempre ben presente chi sarà il destinatario del progetto. Si tratta di ragazzi delle superiori: non possiamo appesantire con troppa matematica, troppi tecnicismi, altrimenti perdiamo anche il lettore interessato. In questo modo chi è interessato si interessa di più, essendo stato incuriosito, ma non taratassato di informazioni. Come prima uscita secondo me è ottimo, poi più tardi verranno quelli più specialistici.
    Detto questo, non prenderlo come un rimprovero, perchè sto parlando anche per me, ma è da mesi che Marco dice "leggete gli articoli e dite cosa ne pensate"; forse i giudizi sarebbe stato meglio tirarli fuori non la settimana prima dell'uscita. A questo proposito: vi chiedo umilmente scusa, ma anch'io sinceramente questo articolo me l'ero proprio persa! Probabilmente l'ho sempre confuso con quello sulla radioattività, che parla a sua volta di radon, e l'ho sempre saltato! Per questo mi spiace non avervelo detto molto prima: ci sarebbe un errore da correggere: si dice "a cavallo dei secoli...", perchè dire "vissuto a cavallo tra i secoli" significa aver vissuto in groppa a un destriero, in quei secoli.

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  3. Ok, sono contento di sentire commenti sugli articoli. Penso che in ogni caso sia una buona cosa. (Peraltro penso anch'io che si dovrebbe rivedere un po' la parte sulla ricerca.)

    Poi: mi sono dimenticato di dirlo, questo articolo corto andrebbe bene per la prima uscita perchè si pensava di aggiungere una specie di presentazione (che va ancora scritta).

    Infine, mi ero accorto anch'io degli errori, devo scusarmi perchè non hi ancora corretto nessuna delle bozze.
    Siccome Stefania lunedì non è a Como, proporrei di trovarci tra noi e definire queste cose, cioè: se c'è qualcosa da sistemare, correggere la bozza e scrivere l'introduzione.
    L'autore di questo articolo è il nostro Daniele Valtorta.

    Mi raccomando, fatemi sapere se potete esserci. Io sarò giù comunque dalle 9 a studiare, quindi l'orario in mattinata per me è indifferente.

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  4. Dove si possono trovare gli altri articoli di cui parlava Federica? Non mi dispiacerebbe dar loro un'occhiata, e credo che a voi quakche parere in più possa essere utile.

    Per il resto sono abbastanza d'accordo con quanto scritto da Michele.

    Buon week end!

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  5. Sono tutti qui (non sono sicuro se l'accesso è libero o se bisogna essere registrati. Nel caso fammi sapere):

    http://groups.google.com/group/progettodivulgazioneinsubria/files

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  6. Io lunedì mattina sono in università dalle 10:20 per le relazioni di labo, quindi non ho problemi per un incontro... Entrando nel merito dell'articolo anche io penso che sia piuttosto "snello", ma credo che ciò sia dovuto al fatto che lo scopo non è quello di presentare la tecnica della trasformata di Radon, ma di illustrare che un metodo matematico per la risoluzione di problemi appunto "matematici", anni dopo viene utilizzato per un'attività che giova a tutti.
    La parte finale un po' polemica su come viene considerata la ricerca di base ci può stare (magari mettendola un attimo a posto), anche perché quello è il parere di chi ha scritto il pezzo, e penso di non avere il diritto di modificare a mio piacimento il pensiero dell'autore (per michele, è Daniele Valtorta). La questione "a cosa "serve" la ricerca scientifica di base" potrebbe essere trattata nell'introduzione, ma non è una questione banale che si può liquidare in poche righe e dovrebbe essere massimamente condivisa da tutti noi. Ne parlerei lunedì. buon week-end! (e pensate a cosa serve la ricerca!)

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  7. Posso permettermi di dire anch'io la mia?

    A parte un paio di errori di stompa: tipo tumografia e rilevatori (sono rivelatori ahime!) e qualche ripetizione di troppo, ci sono alcune considerazioni generali e altre più particolari.

    Iniziamo da quelle generali:

    0. La prima uscita di una rivista è il numero 0 e non il numero 1. Non vorrete rompere questa tradizione centenaria...

    1. Il titolo deve essere una cosa accattivante, interessante, oserei dire sexy! Quanti ragazzi delle superiori credete troveranno interessante il titolo Matematica e medicina: la trasformata di Radon? Il mio consiglio è di avere un titolo accattivante seguito da un sottotitolo più tecnico ed esplicativo. Tipo, la butto lì: Gli occhiali a raggi X. Radon: trasformare la matematica in medicina.

    2. Anche se lo spazio è poco cercherei di tenere sempre tre contenitori per ogni numero. Una sorta di brevissimo "editoriale", dove il "direttore" dice la sua sull'argomento e magari fa commenti che esulano dalla monografia. Questo è il posto per dire del ruolo della ricerca di base e non l'articolo. Poi la monografia nella quale vi invito a non trascurare gli spazi bianchi e le foto. Terzo un box nel quale annunciate cosa ci sarà nel prossimo numero ed eventualmente date notizie flash.

    3. Le foto e le immagini se non sono vostre dovete verificare se potete pubblicarle. Passi pure in un blog, ma sulla carta stampata bisogna stare attenti.

    4. Mi piace l'angolo con i link e gli approfondimenti, se sono tutti da wiki, però, la cosa si impoverisce un po'. Sarei portato a pensare che il quanto sia una copia su carta della wiki...

    Nello specifico:

    1. Mi salta subito all'occhio che la foto della TAC non è come nella didascalia una trasformata di Radon.

    2. Sono d'accordissimo con Michele. Ottimo aperitivo, ma quando arriva il piatto del giorno? Non è un argomento facile, ma sbolognare la patata bollente a wikipedia è troppo facile. Questa è la cosa difficile nel fare divulgazione, rendere comprensibili anche le cose difficili, non semplicemente dire che ci sono e sono spiegate interamente da un'altra parte.

    3. Manca un aspetto cruciale. La TAC, come forse ancora maggiormente la PET, sono strumenti che hanno cambiato il modo di fare diagnosi per immagini. Il loro successo lo si deve al perfetto connubbio tra matematica pura e applicata nella teoria delle immagini, studio dell'interazione radiazione-materia, metodi e strumenti di rivelazione, diagnostica per immagini e - non ultimo - integrazione ingegneristica. Nell'articolo si salta a pie' pari dalla matematica alla medicina. Anzi ad un certo punto si cita il fatto che non ci siano lastra a raccogliere gli X come un elemento di complicazione. L'articolo l'avrà anche scritto un teorico, ma senza i rivelatori a stato solido, i tubi a raggi x monocromatici ed altro ancora... la trasfromata di radon farebbe ancora bella mostra di sè in una rivista di matematica. Anche se questo non gli leverebbe la sua importanza...

    4. Come ho già detto, la monografia non è il posto per fare polemiche anche minime. Se l'importanza della ricerca di base non passa attraverso la monografia, allora c'è qualcosa di sbagliato da rivedere.

    In questi casi, al solito, mi piace concludere dicendo che si tratta di solo una mia discutibile opinione.

    ps. appena ho tempo vado a leggere anche gli altri papiretti.

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  8. grazie toto per il tuo saggio contributo!
    alla fine mi sapete dire un dove ed un quando per lunedi' mattina???

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  9. Bravo toto, ottimo commento. Penso che tu abbia sollevato alcune questioni importanti a cui non abbiamo pensato.
    In particolare, mi sembra molto sensato quello che dici sui passaggi intermedi. Volendo fare un articolo divulgativo ma relativamente tecnico, sono d'accordo con te. Magari proporrei di riguardare gli altri articoli e iniziare non con il primo arrivato, ma con quello che ci sembra più "maturo".

    Dunque, domani facciamo direi alle 10.30 al terzo piano. Passo verso quell'ora in biblioteca per avvisare chi eventualmente fosse lì e volesse partecipare.

    Grazie a tutti per la collaborazione, ancora una volta.

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