lunedì 19 luglio 2010

CDF 19/07

Eccoci qua..
CDF appena finito. Le novita' non sono molte, ma sono importanti.

Come prima cosa, tra le comunicazioni del Preside abbiamo appreso il fatto che il Magnifico Rettore ha invitato le facolta' a non definire i piani didattici. Se la protesta andra' avanti si potra' arrivare al blocco dell'anno accademico.

Alcuni docenti di fascia I e II si dicono disposti a coprire un solo corso come da legge. Il preside comunque vuole fare l'approvazione dei piani, la parte obbligatoria per legge, seguendo il regolamento di ateneo che prevede la copertura di 120h di lezione.

DDL e Finanziaria


Il consiglio ha approvato un documento, per professori di fasci I e II, di adesione alla protesta che riporta alcuni numeri :
- per le scuole superiori il nostro paese usa lo 0.8% del pil vs l'1.3% dei paesi OCSE
- per l'universita' siamo sull' 1.6% vs 2.9%
- si stima che uno studente universitario italiano costa allo stato 6900 euro vs 9600 dei paesi OCSE

Da notare che Cina e India non sono OCSE, quindi il divario tra queste percentuali puo' anche essere maggiore.

A causa della finanziaria :
- si avra' una drastica perdita dei posti di ruolo
- i nostri docenti sono gia' i meno pagati d'Europa, e i piu' giovani potrebbero perdere piu' di 50000 euro a causa del blocco degli scatti stipendiali
- il recupero del blocco stipendiale non e' previsto

I docenti chiedono:
- la revisione dei tagli all' FFO (fondi di finanziamento ordinari)
- mitigazione del turn-over che andrebbe a prevedere la possibilita' di riutilizzare il 20% dei fondi liberati anziche' il 50%
- abolizione sui vincoli dell'utilizzo dei fondi liberati dal turn-over

Infine i docenti dichiarano che si limiteranno a svolgere l'attivita' didattica prevista per legge.


Questo e' un documento che ricalca molto quello gia' approvato da altre facolta', come Economia..

Alcune notizie dagli altri atenei :
- la facolta' di ingenieria di Padova, giovedi 15 luglio, ha votato per sospendere il manifesto degli studi rinviando l'inizio dell'a.a. e ipotizzando anche un blocco delle immatricolazioni
- alla conferenza dei Presidi tenutasi a Roma il 15 luglio altre universita' hanno dichiarato di voler bloccare l'a.a. ma non le immatricolazioni (TorVergata forse blocchera' le immatricolazioni)

Le universita' di Padova e Pavia stanno pensando di finanziare posti da ricercatore con fondi di Ateneo.

Per gli aspetti politici: gli emendamenti sul DDL Gelmini devono essere presentati entro le 12 del 20 luglio. Sembra che la commissione al Senato non abbia recepito molto le proposte giunte dal mondo accademico, ma sembrano esserci maggiori speranze sulla commissione alla Camera.

In qualita' di rappresentante degli studenti ho espresso tutto il nostro sostegno alla protesta in quanto sono estremamente convinta che anche noi studenti dobbiamo fare la nostra parte per il bene del nostro futuro e di quello di tutto il Paese.

Per rimanere aggiornati seguite il sito di rete29aprile e naturalmente questo blog.

Alla prossima

1 commento:

  1. Io ho solo una domanda: ma ci stiamo rendendo conto di chi andrà ad essere più penalizzato da questa protesta?? Noi, ragazzi, e non chiudiamo tanto gli occhi, perchè va a finire che ce ne pentiamo! E' giusto appoggiare la protesta dei ricercatori, delle università nei confronti dei cambiamenti che potrebbero essere lesivi? Sì, è giusto, anzi, è rimarchevole e onorevole che dei giovani si schierino per il loro futuro! Ma appoggiare questo tipo di protesta, gente, NON E' giusto!
    Ci rendiamo conto che se si blocca la didattica noi non possiamo più studiare?? E laurearci in tempo?? E il "diritto allo studio" di cui i fautori si riempiono la bocca, dove lo lasciamo?! IL DIRITTO ALLO STUDIO CI E' NEGATO se passa una forma di protesta del genere! E noi cosa facciamo? Appoggiamo, convinti di lottare "per il diritto allo studio".
    Quando il ddl sarà approvato, cari ragazzi, i fuori corso dovranno pagare un'addizionale alle tasse, lo sapete? E se la didattica si blocca saremo TUTTI fuori corso!
    Sinceramente, io capisco e condivido le ragioni della protesta, perché so che è per il mio futuro; ma mi rifiuto, e lo dico chiaramente, di schierarmi fra i sostenitori di tale protesta. Io voglio lottare anche per il mio presente.
    Non ho ancora una laurea in mano, nemmeno triennale, e non ho intenzione di metterci più del dovuto a raggiungerla per motivi che non dipendano esclusivamente da me, e non ho intenzione di vedermi scippato il diritto di entrare in aula e studiare quello che mi piace, in nome del "diritto allo studio".
    Secondo me è ora di pensarci bene prima di appoggiare la protesta senza se e senza ma.

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